LESS per iniziare


In merito alla CDN e ai @fontface, una problematica è legata al fatto che firefox e internet explorer interpretano in modo restrittivo le policy di "Same Origin Restiction" ai font ( http://dev.w3.org/csswg/css3-fonts/#same-origin-restriction ) , per questioni di sicurezza quindi il font non verrà visualizzato.
Per poterlo visualizzare correttamente occorre inviare un'header indicando da quali origini viene permesso l'accesso:
Prendendo spunto da fontawesome ( e con il contributo non indifferente del framework bootstrap ) ci si prensenta l'opportunità di sostituire le nostre sprite di icone con un font:
Il vantaggio del font è che l enostre icone possono essere gestite con le regole dei CSS, per cui essere scalate, colorate, ruotate o ombreggiate a piacere.
Per farlo, è necessaria un poco di pratica con la grafica vettoriale, un programma che salvi gli SVG e, comodissimo, il servizio online IcoMoon App Icon Font Generator.
E' dovuto al fatto che i file svg andrebbero caricati prima di tutti.
Per risolvere la cosa è necessario creare una mediaquery che intercetti chrome e gli imponga l'uso del solo svg:
css:
@media screen and (-webkit-min-device-pixel-ratio:0) { // regola }
JavaScript:
if (navigator.appVersion.indexOf("Chrome/") != -1) { // regola }
Gli ultimi siti realizzati: per il network fespit, la parte pubblica del portale di gestione del network (drupal cms e bootstrap per il layout)
Dopo anni di hosting TopHost (su cui ho ancora diversi siti ) ho deciso di trasferire il sito in altri lidi, per le ragioni che potete vedere quì sotto:
nel giorno in cui ho deciso di trasferire il dominio la situazione è stata:
I motori di ricerca hanno dei filtri che cercano di catalogare cosa ci piace,gli orientamenti politici, le nostre preferenze ecc.e i loro filtri selezionano i risultati, scegliendo quelli che risultano più adatti ai loro parametri su di noi.
Quando il tuo server riceve una richiesta per una pagina del tuo sito (ad esempio, quando un utente accede alla tua pagina in un browser o quando Googlebot effettua la scansione della pagina), il tuo server restituisce un codice di stato HTTP in risposta alla richiesta.
Questo codice di stato fornisce informazioni sullo stato della richiesta. Esso fornisce a Googlebot informazioni sul tuo sito e sulla pagina richiesta.
Alcuni dei codici di stato che si incontrano più comunemente sono:
200 - il server ha restituito la pagina con esito positivo
404 - la pagina richiesta non esiste
503 - il server non è temporaneamente disponibile
Di seguito un elenco completo dei codici di stato HTTP.
Per ulteriori informazioni, puoi anche consultare la pagina del W3C sui codici di stato HTTP.
Tabella di comparazione di caratteristiche di un CMS,
E' uscita la beta 3 della seconda major release della libreria/framework jQuery, scaricabile per i test al
Un po' di link utili:
web design
Una interessante questione in cui mi sono imbattuto leggendo di organizzazione del lavoro web di tipo BEM*, è se le dichiarazioni @import dei css creino o meno altrettante richieste http. La risposta è ( a pensarci bene, ovviamente ) si, si avrà una richiesta per ogni foglio di stile: la cosa migliore è quella di unire e consolidare il css in un unico file per la produzione.
*Block-Element-Modifier ( http://bem.info ) è una tecnica che serve a rendere modulare lo sviluppo web, suddividendo la struttura in blocchi e successivamente in elementi, (ad esempio il blocco 'ricerca' potrebbe essere composto dagli elementi label, input e dal bottone 'cerca') a cui vengono applicati dei Modifiers ( un modificatore è una proprietà di un blocco o di un elemento che ne modifica l'aspetto o il funzionamento: ad esempio, differenziando un pulsante da un altro, una volta estese le proprietà del bottone base, com enell'esempio del bottone 'active' di un menù ), in modo che ciascuna parte possa scalare indipendentemente e rapidamente.Blocchi ed elementi formano il contenuto della pagina.
Il sito delle TED* conference ha stilato una lista dei 100 siti che si dovrebbero conoscere, ecco i primi 25: